Pogonofobia: la paura di barba e baffi

pogonofobia

Senz’altro tra le fobie più assurde di cui soffre l’essere umano, il terrore e l’ansia che i doni pelosi di madre natura possono causare nelle persone

pogonofobiaSi chiama pogonofobia dal greco pogon (barba) e phobos (paura), uno dei disturbi psichici più strani che tormentano la mente umana e che porta determinati individui (sia uomini che donne) ad avere un’insana paura dei peli del viso e di tutto il suo apparato lanuginoso (non solo la barba ma anche i baffi).
Una repulsione anomala legata probabilmente a diversi fattori, dalla presunta mancanza d’igiene collegata con la crescita dei peli facciali all’atavica fobia per i personaggi cattivi dei libri dell’infanzia (si pensi al Barbablu di Pinocchio o all’orco mangia-bambini Barba Zucòn delle fiabe del nord Italia).
BarbabluAnche un evento traumatico suscitato in giovane età da una persona con la barba potrebbe essere alle origini di questa turba psichica. Alcuni psicologi hanno fatto notare che questa fobia è cresciuta esponenzialmente dopo l’11 settembre del 2001 a seguito degli attentati terroristici delle torri gemelle attribuiti ad un gruppo di attentatori collegati ad Al Qaeda che avevano tutti la barba e dunque in qualche maniera la pogonofobia ha dei risvolti in comune con l’islamofobia visto che nell’Islam radicale (ma anche nell’ebraismo) la barba è un tratto caratteristico dei fedeli e deve essere tenuta lunga.
pogonofobiaAlcuni personaggi famosi sembrano essere stati affetti da questa malattia, la storia racconta che Benito Mussolini fosse un acerrimo nemico della barba (anche se in gioventù portava dei floridi baffi). Anche il dittatore comunista dell’Albania Enver Hoxha fu pogonofobico tanto che nei primi anni ’70 mise al bando barba e baffi con la scusa di voler stigmatizzare ogni forma di individualismo. Pare che anche Silvio Berlusconi, il leader di Forza Italia sia tra i più grandi nemici della barba tanto che a Mediaset le persone che tenevano i peli del viso incolti venivano immediatamente redarguiti. Nell’agosto del 2013, Jeremy Paxman conduttore della BBC ha accusato i suoi datori di lavoro di pogonofobia dopo che questi lo avevano accusato pubblicamente per l’incuria dei peli del suo viso.
pogonophobiaDello stesso avviso di Paxman è stato Robin Lustig conduttore radiofonico barbuto per BBC4. Anche la Disney ha discriminato in passato i suoi dipendenti barbuti mentre recentemente le cose sembrano essere cambiate, l’UPS, il noto colosso delle spedizioni, ha perso una causa contro un lavoratore mussulmano e rastafariano di origini statunitense a cui era stato ordinato di tagliarsi la barba in ottemperanza ai regolamenti aziendali. L’uomo in bilico tra i dettami della sua religione e i divieti dell’UPS, aveva deciso di fare causa all’azienda e la corte federale di Brooklyn ha dato ragione al “perseguitato tricotico” con una sentenza pubblicata il 26 marco scorso motivando le proprie scelte dal momento che il divieto sulla peluria facciale costituiva una violazione del Civil Rights Act del 1964 che sancisce il divieto di discriminazione dei dipendenti per motivi religiosi.
beard liberation frontIn Inghilterra il BLF (Beard Liberation Front) è impegnato da anni nella lotta contro la discriminazione di barba e baffi ma in tutto il mondo esistono varie associazioni che difendono non solo i peli del viso ma anche quelli del corpo in generale dalle manie igieniste della società moderna, dagli estremisti della rasatura e dai pogonofobici in generale. 

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