Dieci baffi per dieci caratteristi del cinema italiano

Caratteristi coi baffi

Rassegna stracult d’irsuti attori che hanno fatto la storia della celluloide made in Italy

Nel cinema italiano i baffi hanno avuto un’importanza fondamentale e sono stati spesso il tratto distintivo di alcuni grandi attori protagonisti di altrettante magnifiche pellicole. Questo fenomeno villoso, assai frequente nella nostra cinematografia – almeno fino a qualche anno fa -, è da ricollegare all’importanza che il tappetino sopra labiale ha rivestito per le generazioni passate e al contribuito decisivo che gli stessi baffi hanno dato allo stereotipo del maschio italiano e del macho latino toutcourt, non solo nei cliches delle nazioni estere, ma anche perché parte integrante della storia del costume e dello stile del nostro paese.
Abbiamo dunque deciso di selezionare dieci “attori minori” o “caratteristi” del grande (e a volte piccolo) schermo, escludendo di proposito eminenti attori baffuti del calibro di Totò, Aldo Fabrizi, Ugo Tognazzi, Nino Manfredi e Marcello Mastroianni (solo per citarne alcuni) anche perché gli stessi mostri sacri citati in precedenza, nel corso della loro luminosa carriera, per esigenza di copione o per scelta personale (in molti casi la prima ipotesi conta più della seconda), si sono spesso privati del loro prezioso bagaglio peloso e anche perché si è deciso di selezionare volutamente proprio quegli attori che hanno fatto del baffo un loro marchio di fabbrica, contribuendo, con le loro interpretazioni da caratteristi, ad aggiungere spessore peloso all’universo immaginifico del mustacchio italico.
Nino ManfrediSecondo Konstantin Sergeevič Stanislavskij, celebre regista e teorico dell’omonimo metodo recitativo, “non esistono piccole parti ma piccoli attori” e, citando proprio le parole del maestro russo, molti volti dimenticati della celluloide made in Italy avrebbero meritato maggiore considerazione da parte della critica e in qualche maniera dovrebbero essere almeno nobilitati per indubbi meriti recitativi ed espressivi arricchiti considerevolmente dalla loro rigogliosa dote baffuta.
Prima di passare alla nostra lanuginosa top ten ci scusiamo per aver escluso da questa carrellata i nomi di altri famose ed irsute star della commedia sexy all’italiana e del trash tricolore, personaggi del calibro di Gigi Sammarchi, Nino Frassica, Renzo Montagnani, Sal Borgese, Tano e Michele Cimarosa, Carlo Buccirosso, Sergio Vastano etc. Scelte dolorose ma obbligate per evitare di redigere una mera rassegna enciclopedica oltremodo noiosa anche per il più incallito supporter del mustacchio: non ce ne vogliate…

  1. Antonio Allocca (Portici, 24 giugno 1937–Marcianise, 31 dicembre 2013)antonio alloccaSacchi…3“, la frase forse più conosciuta nelle recitazioni di questo baffuto attore pronunciata a mo’ di tormentone nei panni del Professore d’Italiano nella fortunatissima serie televisiva “I ragazzi della terza C”, forse uno dei ruoli che l’hanno reso più famoso. Un caratterista napoletano cresciuto con il teatro di Eduardo De Filippo e che nel corso della sua carriera ha avuto il privilegio di recitare tra gli altri con attori di primissimo piano quali Ugo Tognazzi, Gian Maria Volontè e Paolo Villaggio e in pellicole cult del calibro di “Sogni mostruosamente proibiti“,“Così Parlò Bellavista”, “32 Dicembre” e “Cristo si è Fermato ad Eboli”. Uno degli ultimi compianti alfieri della tradizione del mustacchio partenopeo.
  2. Giuseppe Anatrelli (Napoli, 3 gennaio 1925–Napoli, 29 novembre 1981)CalboniAltro grande caratterista napoletano che ha indissolubilmente legato il suo successo al suo curatissimo baffo di classica matrice partenopea. Cresciuto nei teatri napoletani interpretando “o malamente” nelle “burlette” (sceneggiate napoletane), con il crescere della popolarità approdò alla corte di Eduardo De Filippo – destino in qualche maniera simile a quello di Antonio Allocca – sino alla consacrazione del grande schermo nel quale si ricorda soprattutto per il ruolo del Geometra Galboni nei primi 3 capitoli della saga di Fantozzi in cui la sua irsuta peluria sopra labiale arricchiva di gustosa meschinità questo indimenticabile personaggio ruffiano e arrivista: “Puccettone“.
  3. Guido Nicheli (Bergamo, 24 luglio 1934–Desenzano del Garda, 28 ottobre 2007)guido_nicheliSole, whiskey e sei in pole position“, difficile riassumere con una frase il mito che si cela dietro la figura di Guido Nicheli, un personaggio che, nella sua carriera cinematografica e televisiva, ha incarnato perfettamente lo stereotipo del cummenda milanese, regalando perle di rara comicità che ancora oggi vengono declamate da frotte di giovani e giovanissimi affascinati dallo charme e dalla simpatia di questo baffuto attore meneghino presenza fissa delle più fortunate commedie dei Fratelli Vanzina e di altri registi del genere comico. Insieme a Nanni Svampa è stato forse uno dei più fieri alfieri del tappetino subnasale sotto la Madunina. Anche lui come Antonio Allocca è da molti ricordato per la partecipazione nel telefilm I ragazzi della terza C con il ruolo del commendator Zampetti ricco imprenditore dell’industria alimentare.
  4. Nino Terzo (Palermo, 22 maggio 1923 – Marano di Napoli, 8 maggio 2005)Nino_TerzoIl caratteristico asma a scandire le battute piccanti, fisico nerboruto baffo nero da vespro siciliano per il tartaglione d’Italia, soprannome azzeccatissimo affibbiatogli dal critico cinematografico Marco Giusti. Una delle presenze più altisonanti del trash italiano, icona pelosa di quel cinema che strizzava l’occhio all’avanspettacolo e la tetta alla farsa sexy in un fortunato miscuglio tricolore.
  5. Tiberio Murgia (Oristano, 5 febbraio 1929 – Tolfa, 20 agosto 2010)Tiberio_MurgiaPer uno strano caso del destino Tiberio Murgia, curatissimo baffo di pura ascendenza sarda, finì per ricoprire quasi sempre ruoli da verace siciliano. Prototipo di sciupafemmine latino, un Rodolfo Valentino in salsa irsuta e pecoreccia ma solo nell’immaginario dei registi che l’hanno spesso e volentieri impiegato in ruoli macchiettistici anche perché dietro al simulacro cinematografico si nascondeva in verità una personalità decisamente più complessa e un passato tutt’altro che parodistico… Cresciuto nella scuola del partito del PCI tra le file dei giovani comunisti, la fame lo allontanò dalla politica e gli aprì le porte di Cinecittà. Mario Monicelli lo rese immortale trasformandolo nel Ferribbotte de I soliti ignoti assicurandogli un florido futuro da caratterista traslandolo per sempre dalla Sardegna alla Sicilia.
  6. Ugo Bologna (Milano, 11 settembre 1917 – Roma, 29 gennaio 1998)Ugo_BolognaAltro baffo milanese che si è ritagliato un importante ruolo nel cinema comico a cavallo fra anni ’70 e ’80 con fugaci incursioni nel poliziottesco. Un rigido cummenda decisamente più composto e meno pomposo del Dogui (soprannome di Guido Nicheli), interpretazioni che in qualche maniera ricalcavano la figura di questo austero meneghino ex eroe di guerra del fronte russo ed ex professore convertitosi alla recitazione soltanto in tarda età. Tre indimenticabili pellicole con il Bologna: il personaggio cult del Direttore Conte Corrado Maria Lobbiam ne Il Secondo Tragico Fantozzi, il commendator Carraro in Sapore di sale e il notaio suocero di Massimo Boldi (Lorenzo) in Yuppies, i giovani di successo.
  7. Enio Drovandi (Pistoia, 15 settembre 1954)photoLa tradizione del mustacchio toscano è rappresentata invece da Enio Drovandi Pistoiese doc amico storico di Roberto Benigni (e forse anche per questo presto approdato sul grande schermo) che nel corso della sua carriera ha avuto modo d’impersonare la comicità toscana in varie commedie trash. Anche lui come Nicheli e Allocca fu nel cast de I ragazzi della terza C una delle serie che ripensandoci ha forse presentato il più alto coefficiente baffuto nella storia delle reti Mediaset.
  8. Roberto della Casa (Roma, 14 ottobre 1942)Fracchia-la-belva-umana-1981Il capitano Salice di College altra serie trash cult del 1990 che ha cresciuto o piuttosto rovinato generazioni di più o meno giovani, un tenente Harris in salsa baffuta che subiva l’insubordinazione dei cadetti dell’Accademia navale di Livorno intenti a corteggiare le fresche studentesse del vicino Victoria College. Altra interpretazione meritevole di menzione senz’altro quella nel primo mitico Vacanze di Natale dei fratelli Vanzina in cui interpreta Cesarino Tassoni, l’imprenditore emiliano compagno di bagordi di Donatone Braghetti (Guido Nicheli), formando con quest’ultimo un’irresistibile coppia mustacchiuta.
  9. Salvatore Baccaro (Roccamandolfi, 6 maggio 1932 – Novara, 3 ottobre 1984)Salvatore_BaccaroMolisano d’origine e affetto sin dall’infanzia da acromegalia, patologia che deforma il fisico per un eccesso di ormone della crescita, è stato il prototipo baffuto del caratterista. Mustacchio eccessivo, oltremodo peloso e tarchiato, fisico da scimmione o da selvaggio ante litteram, fu spesso impiegato in ruoli da forzuto manesco o da turpe balordo e nonostante le sue breve apparizioni nei film, ovviamente limitatissime nei dialoghi (era costantemente doppiato) si tolse la soddisfazione di collaborare con registi del calibro di Carmelo Bene, Damiano Damiani, Dario Argento, Tinto Brass, Dino Risi, Sergio Martino, Aristide Massaccesi, Bruno Corbucci, Enzo Barboni e Marino Girolami.
  10. Riccardo Garrone (Roma, 1º novembre 1926–Milano, 14 marzo 2016)riccardo GarroneAnche questo natale se lo semo levato dalle palle“, mitologica frase estratta dal film cult Vacanze di Natale e pronunciata da Giovanni Covelli il baffuto avvocato romano in vacanza a Cortina magistralmente interpretato da Riccardo Garrone. Più che un caratterista Garrone è stato un attore minore del cinema nostrano ma non per questo meno bravo di altri suoi colleghi che nel corso della carriera si sono aggiudicati ruoli più importanti dei suoi. Scomparso lo scorso anno alla veneranda età di 89 anni le sue ultime interpretazioni in video sono state per lo spot della Lavazza nel quale ha impersonato la figura di un barbuto San Pietro; chissà se anche le entità dell’aldilà avranno riservato per lui l’ennesimo ruolo da “intrattenitore” celeste…

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3 commenti

  1. Cavolo ragazzi, bella classifica conposta da grandi mostri sacri del cinema di genere, però escludere Maurizio Merli, il baffo più possente dei b-movie all’italiana – è stato davvero un erroraccio!!! :)

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