Animali mustacchiuti: il martin pescatore coi baffi

Martin Pescatore coi baffi

L’actenoides bougainvillei excelsus, rarissima specie delle Isole Salomone recentemente fotografata dal vivo, celebre per il suo irsuto e caratteristico profilo
Actenoides bougainvillei excelsus

Era riuscito a farla sotto i baffi dei ricercatori per lunghissimo tempo nascondendosi tra la fitta boscaglia delle Isole Salomone ma alla fine è stato fotografato e per un infame tiro della sorte ci ha lasciato anche le mustacchiute penne. Un rarissimo esemplare maschio di Martin pescatore coi baffi di Guadalcanal (nome scientifico Actenoides bougainvillei excelsus) conosciuto anche come “uccello fantasma” – data la sua estrema rarità – è stato alla fine fotografato da Chris Filardi, direttore del Pacific Program del Centro per la conservazione e la biodiversità del Museo americano di storia naturale a New York.
Data l’eccezionalità della scoperta il ricercatore ha anche deciso di catturare e uccidere l’enigmatico volatile che per il bene della scienza, a detta dello stesso biologo, sarà studiato per capire l’impatto dell’uomo su questa specie. Si stima che nella foresta delle Isole Salomone ce ne siano meno di mille esemplari mentre sino all’ultima settimana di settembre del 2015, data del ritrovamento, un esemplare maschile non era mai stato fotografato ed erano state catturate soltanto due femmine negli anni Venti del secolo scorso e nel 1953.
Filardi era sulle tracce di questo volatile da oltre 20 anni e ha giustificato l’uccisone dello sfortunato esemplare sottolineando che la specie al momento non sembra correre il rischio dell’estinzione, scusa mal digerita da animalisti e svariati colleghi biologi che non hanno mancato di criticare la sua scelta estrema.

martin-pescatore-baffi

Dai colori sgargianti, tra l’arancione e il blu, il bellissimo Martin Pescatore è caratterizzato da un paio di baffi appariscenti che si estendono sul piumaggio ai lati del becco e da cui si è preso spunto per la nomenclatura della specie. Vive in aree tropicali e sub tropicali costruendo il proprio nido nelle cavità degli alberi e cibandosi soprattutto di pesce – peculiarità che accomuna tutta quanta la specie – ma anche di insetti e piccoli vertebrati. Si stima che possa raggiungere i 32cm di lunghezza, le femmine hanno un colore più scuro che verte verso il verde. Il verso caratteristico di questa specie è: “kokoko-kiew”. Fino allo scorso settembre i maschi di questa specie erano riusciti a ridersela sotto i baffi sfuggendo alle grinfie degli scienziati: uno di loro è stato alla fine catturato e non potrà più sghignazzare tra i rami della selva ma forse il suo sacrificio salverà gli altri compari mustacchiuti dall’estinzione.

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