Politici co’i baffi: intervista a Daniele Torquati candidato al XV° municipio di Roma

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Uno dei volti baffuti più interessanti di questa campagna romana per le amministrative 2016 e un simpatico mustacchiuto che ha risposto celermente e con simpatia alle nostre irsute domande

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Il primo personaggio politico a rispondere al nostro questionario baffuto per le elezioni amministrative romane del 2016 è Daniele Torquati (vedi foto sopra), baffutissimo presidente del XV° municipio che si candida con il Partito Democratico per il secondo mandato consecutivo. Il sottoscritto, già Presidente dell’Accademia del Baffo, pur non appoggiando la posizione politica del candidato ha deciso di sposare comunque la sua causa avendo davvero apprezzato l’irsuta arguzia delle sue risposte, il suo peloso senso dell’umorismo e la sua lanuginosa sincerità, doti a mio avviso estremamente rare nella glabra povertà della politica odierna. Una certa freschezza e un certo modo spigliato e moderno di fare politica a mio avviso non possono che essere premiati e per questo al Municipio il mio voto sarà speso per lui. Prima di riportare l’intervista che abbiamo avuto il piacere di proporgli, ci teniamo nuovamente a ringraziarlo per la sua disponibilità e cogliamo l’occasione per complimentarci dei suoi foltissimi baffi scuri, ottimi in abbinamento con il pizzetto. Un saluto villoso e in bocca al lupo.

1) Notiamo dalla sua pagina FB che i baffi sembrano essere un punto di forza della sua immagine politica, da cosa nasce questa sua passione (scelta di stile, tradizione familiare, o altro)?

Una questione “entusiasticamente” familiare (Vi allego la foto di mio padre con me da piccolo)
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2) “Baffi e politica, un binomio vincente” cosa pensa di questa affermazione?

L’americano Allan Peterkin, esperto di rasatura e cura del corpo maschile, in un suo libro ha scritto parlando di uno dei Presidenti americani, William Howard Taft, che “nessun serio candidato presidenziale si è mai presentato con barba o baffi” sostenendo che prima di lui presentarsi alle elezioni americane con i “peli sul viso” fosse un passo falso. Io invece sostengo che il binomio sia vincente. Certo, in questo periodo storico la consuetudine e la tradizione sta venendo meno, ma proprio per questo tenere i baffi rimane un ulteriore punto di orgoglio, soprattutto in politica.

3) Tre politici (possibilmente baffuti) al quale si ispira.

Ce ne sono tanti, tre non bastano, ne dico quattro, concedetemelo. Tra tutti: Vladimir Il’ič Ul’janov detto Lenin, anche per il suo pizzetto e per l’intelligenza politica. Emiliano Zapata, un predestinato che però in politica ha saputo trasformare la sua condizione famigliare di debolezza in una forza e, anche se non politici, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino per il coraggio e la determinazione, ma anche per il binomio baffi-fumo, dato che, nonostante il fumo faccia male, è un vizio che purtroppo condivido.

4) In un momento storico in cui i ruoli sessuali sono sempre meno marcati, crede che i baffi possano aiutare a rimettere ordine?

Credo che l’ordine in questo caso sia portato solo ed esclusivamente dall’affetto. Su questo sono affezionato al principio di Sant’Agostino: “ama e fai ciò che vuoi”. I baffi sono un segno distintivo, ma anche loro vanno portati con amore.

5) Quale sono le sue preferenze in termini di rasatura (mano libera, usa e getta, rasoio elettrico, etc.)?

Non scherziamo: rigorosamente a mano libera.

6) Si reca con regolarità dal barbiere, se sì quale/i?

Sì, anche su questo sono un tradizionalista: nel mio quartiere e solo nel mio quartiere. Da Silvano, che tra l’altro è il nome di mio padre, con i baffi, marito di mia cugina. Insomma, i baffi sono un tratto distintivo della mia famiglia.

7) Qualora dovesse essere rieletto intende proporre al municipio iniziative per lo sviluppo del movimento baffuto a Roma Nord? 

Una campagna contro i glabri per scelta. Il Municipio XV e Roma Nord deve essere la Capitale dei baffi.

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