Saranno baffuti: Matteo Renzi

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Chissà se con un bel paio di baffi l’attuale segretario del PD, ormai ex Presidente del Consiglio, sarebbe riuscito a sventare la débâcle del Referendum mentre D’Alema se la ride sotto il baffino

Renzi BaffiQuesta sera – salvo clamorosi quanto improbabili colpi di scena – l’Italia avrà un nuovo presidente del Consiglio in Paolo Gentiloni, che proprio oggi saliva al Colle per prendere l’incarico dal Presidente della Repubblica Mattarella.
Matteo Renzi esce dunque di scena dopo aver subito una pesante débâcle nel Referendum costituzionale che di fatto ha bocciato l’attuale Segretario del PD – chissà ancora per quanto – nell’indice di gradimento degli italiani. Un momento complicato per l’ex Sindaco di Firenze che potrebbe diventare ancora più cupo, visto che i suoi detrattori all’interno del suo stesso partito – e in particolare la corrente dalemiana – vorrebbero la testa del “fu rottamatore” su un vassoio d’argento…
rottamazioneIn questo contesto non si ha certamente l’ardire di analizzare quali possano essere state le cause della disfatta politica di Renzi – se di disfatta politica si è poi trattata visto che ad esempio alcuni commentatori televisivi come Vittorio Sgarbi hanno visto in questa sconfitta i prodromi di una possibile futura rivincita elettorale calcolando le percentuali del voto in ottica elettorale – ma certamente dal nostro privilegiato punto di vista non possiamo non notare come lo stesso leader del PD abbia mancato di mordente baffuto nel corso del suo mandato.
Con un bel paio di mustacchi Renzi avrebbe certamente innanzitutto attirato il favore dell’ala barbabaffuta del paese e in qualche maniera sarebbe riuscito a tirare un formidabile tiro mancino a livello d’immagine nei confronti di Massimo D’Alema (tra le altre cose campione del concorso di Baffo del mese di Novembre 2016), la sua nemesi politica, rubando così l’appeal estetico del suo maggior detrattore con un gesto apotropaico simile al furto delle insegne nemiche, che avrebbe potuto consolidarlo al potere garantendo ulteriore longevità al suo governo.
Renzi BaffiNel 2010 fu Fiorello il primo a intuire questa lacuna e a mettere dei baffi finti a Renzi in un suo Show, ma l’allora Sindaco di Firenze era ancora lontano dalla cavalcata politica che lo avrebbe portato ai vertici della sinistra italiana.
Nel maggio del 2013 a sottolineare nuovamente le carenze baffute del politico di Potassieve fu il Trio Medusa che, nel corso di una maratona benefica organizzata a Firenze da Radio Deejay, insignì l’ideatore della Leopolda con un vessillo pilifero posticcio giggioneggiando sul suo antagonismo con Baffino che proprio in questi giorni ha potuto assistere con non malcelata soddisfazione alla caduta politica del suo acerrimo rivale.

Lungi dal voler prendere posizione in diatribe politiche consigliamo in ogni caso a Renzi un pronto cambio di stile per mutare rapidamente questo periodo sfortunato alla Mr Bean – non siamo i primi a notare la somiglianza tra la nota macchietta britannica e il politico nostrano – issando magari un paio di baffi portafortuna che potrebbero rinnovare l’immagine del rottamatore portando nuova linfa alla sua causa con un tocco di classe alla Poirot.renzi-referendum-okTre le possibili opzioni baffute suggerite dai nostri esperti in fatto di tricologia applicata ai peli sopra labiali che vedono in prima istanza Renzi fornito d’un grigio baffino alla D’Alema con l’idea – già espressa precedentemente – di rubare l’arcaico potere peloso della sua nemesi. Al secondo posto c’è un Renzi versione Hitler con tanto di baffetto a spazzolino che, già nei giorni scorsi, qualche buontempone del web aveva messo sul viso del leader del PD (vedi foto sopra) quando si era iniziato a vagheggiare di possibili svolte autoritarie in caso di vittoria del Referendum. Al terzo posto uno stravagante ed elegantissimo baffo alla Dalì che potrebbe dare all’ormai quasi certamente ex Premier quel tocco di classe e genialità che forse gli è sempre mancato.
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