Le interviste baffariche: Leo Salemi leggenda mustacchiuta del porno italiano

caffè paulista

Uno dei registi hard più conosciuti a livello nazionale e internazionale che ha risposto cortesemente a tutte le nostre irsute domande riportando un quadro piccante sul mondo dei baffi oltre censura

Leo Salemi

 

Abbiamo avuto l’onore di fare un’interessantissima chiacchierata con il baffutissimo Leo Salemi uno dei registi porno, ormeglio del cinema oltre censura (come preferisce dire lui stesso), più importanti del panorama italiano e internazionale. Dal 1994 ad oggi sono numerose le pellicole del lanuginoso realizzatore che spaziano dai film a soggetto, agli all sex, al gonzo fino agli amatoriali e spesso il lunedì sera è possibile vederlo su Rete Brescia nel programma condotto da Maurizia Paradiso Vizi Privati. Prima di passare all’intervista cogliamo l’occasione per ringraziarlo nuovamente della sua grande disponibilità e per averci trasmesso delle perle di saggezza irsuta che difficilmente dimenticheremo. Un in bocca al lupo per tutto Maestro. 
1) Baffi davvero importanti per lei Maestro, chi si cela dietro questa irsuta coltre di pelo?
Innanzitutto ci tengo a precisare che il mio baffo è pennellato, in verità sono bianchi bianchi bianchi. Ho 59 anni, l’anno prossimo ne faccio 60 me li porterò meglio, 30 sulla patente e 30 sulla carta d’identità (ride ndr). Negli anni ’70 ho fatto il dj, poi cabarettista, conduttore televisivo e poi mi sono innamorato delle telecamere, anziché stare davanti, sono passato dietro. Ho iniziato dai video sportivi, formula 1, sciabola, scherma poi mi è stato proposto di fare i film in gergo chiamati porno. Io non li chiamo più porno però… Da quando Leo Salemi si è messo dietro la macchina da presa i miei ci sono gli erotici integrali che vuol dire con scene di sesso esplicito. Chissà perchè quando Lars Von Trier fa un film con scene di sesso esplicito è un film d’autore lo fa Cathrine Breillat è un film d’autore lo fa Leo Salemi sono film porno. Il titolo del mio primo film “L’albero delle zoccole” non l’ho fatto per sbeffeggiare il maestro Ermanno Olmi ma perchè ho avuto lo stesso protagonista de “L’albero degli zoccoli” 17 anni dopo la palma d’oro l’ho fatto debuttare nell’hard. Diciamo che son stato un precursore, uno dei primi a far debuttare nei film oltre censura personaggi famosi del cinema fra virgolette normale.

2)Nel mondo del porno italiano il suo è uno dei volti baffuti più conosciuti ed apprezzati, da cosa deriva questa sua passione per i mustacchi (scelta di stile, tradizione familiare, o altro)?
Da ragazzino è partita la mia scelta di avere i baffi per tradizione familiare. Il mio bisnonno aveva i baffi, mio nonno aveva i baffi e anche mio padre aveva i baffi tipo Clarke Gable e fra l’altro ci assomigliava anche. Mio padre l’ho sempre ammirato e i suoi baffi mi affascinavano. A 14, 15 anni stentavano a crescere finalmente all’età di 17 anni sono spuntati e ho iniziato a coltivare i miei baffetti che avrò tagliato al massimo 10 volte nel corso della mia vita. Quando li tagliavo e sempre per sbaglio mia madre e mia sorella dicevano di farli ricrescere. Noi di una certa età poi andavamo in camporella in macchina, il baffo aveva altri fini a parte quello di solleticare il “clito che ride”… Dopo un rapporto orale non me li sciacquavo in modo che quando accompagnavo la ragazza, nel viaggio di ritorno a casa mia, avevo ancora il profumo dell’amore e del sesso. Poi ti abitui talmente tanto a portare i baffi che non ti vedi quando li tagli.  Successivamente mi sono sposato ho avuto mia figlia e quando li tagliavo, l’avrò fatto due volte al massimo, non mi guardava da sbarbato. Una cosa pazzesca, diceva: “Papà fatti crescere i baffi”. A scuola in prima elementare fece un disegnino dove c’ero io con e senza i baffi: “papà bello con i baffi e papà non mi piace senza baffi”. Li ho tagliati l’ultima volta 4 anni fa. Li spunto ogni tanto, mio figlio ora vuole che li faccia alla Clarke Gable come mio padre.

3) “I baffi hanno fatto la storia del porno” è d’accordo con questa affermazione?
La questione è tutta americana perché in Italia sono stati ben pochi gli attori che portavano i baffi. Franco Trentalance quando ha iniziato con me agli albori della sua carriera aveva un po’ di barba e non di baffi. Però possiamo dire che in Gola Profonda, una delle pellicole hard più celebri di sempre, l’interprete maschile con Linda Lovelace, Harry Reems,  era un baffone a più non posso. Secondo baffo fondamentale e importante nella storia del cinema hard americano è stato John Holmes e non meno Ron Jeremy che tuttora vivente e goliardico organizza serate ed eventi, ha un po’ di pancia in più ma conserva il baffo a mo’ di topo che propri di un personaggio tipo ratto che aveva interpretato in un film. Con questi baffetti spuntati alla cavolo a merenda dava proprio il senso del topastro. Poi per quanto riguarda l’Italia ti dico che più che attori ci sono registi. Un altro famosissimo è Marzio Tangeri che è sempre stato un gran baffone anche lui. Poi il barbuto Mario Salieri, e ai tempi c’era Aristide Massaccesi, in arte Joe D’Amato, che portava la barba. Fausto Moreno alternava invece baffi e barba. Nomi di attori baffuti famosi nell’hard italiano non me li ricordo. Il mio ispiratore degli anni 70, Jess Franco alternava baffi e barba, un regista prolifico che ha fatto più di 1800 film.

4) Negli anni ’80 diversi attori hard issavano con orgoglio vetusti mustacchi, quale pensa sia il fattore scatenante che ha causato un decisivo decadimento di tale prassi?
Io penso che c’era di mezzo il discorso delle varie mode, se analizziamo i tantissimi personaggi che hanno gravitato nel mondo dell’hard sia americano che italiano quelli con i baffi sono molto pochi. Non si può propriamente dire che nell’hard abbiano fatto tendenza, a differenza del cinema tradizionale da Pietro Germi a Vittorio De Sica, Amedeo Nazzari c’era proprio la tendenza negli anni ’50, ’60 al baffo. Nel porno è sempre stato un po’ limitato. Anche le attrici se andiamo a vedere nell’evoluzione dal cinema porno anni ’70 a quello anni ’80 che prima c’era pelo sulla patonzola ovunque poi hanno iniziato a depilarsi e addirittura adesso gli uomini si depilano pure i peli che hanno sul petto e di conseguenza più sono rasati più piacciono, vanno di moda i pelati. C’è stato uno da noi che ogni tanto si è fatto crescere i baffi, Roberto Malone. Alternava a secondo del ruolo che interpretava nei vari film ma ben presto si è rasato anche lui. Anche francesi e tedeschi non hanno mai coltivato questa tradizione. Nei film danesi degli anni 70 invece c’erano tutti mustacchi a manubrio ma erano posticci, attori con i baffi finti. 

5) Tre personaggi baffuti che hanno fatto la storia del cinema hard?
I nomi baffuti più importanti del firmamento hard te li ho detti prima: Ron Jeremy, John Holmes ed Harry Reems.

Leo Salemi

6) Quali sono le attrici o ciccebaffette con le quali si è trovato meglio a lavorare?
Ciccebaffette? Intendi quelle pelose? Quando ho iniziato nel ’94, ’95 le attrici con cui ho lavorato, Mania, Francesca Rei, Naaba, Katia Cargo erano tutte con il pelo. Io sono un estimatore, ho fatto un corso con Tinto Brass a Torino dove ho avuto il piacere di assistere ad un suo dibattito e l’ho sempre ammirato per le sue inquadrature e la sua regia da quando fece Io Caligola, Rosso e Nero. Poi è diventato famoso al pubblico di massa con La Chiave, Miranda etc. E’ uno a cui piace il pelo addirittura anche quello sotto le ascelle. L’unica attrice che ho trovato io dopo con un pelo fatto bene è stata Jessica Massaro quella dello scandalo con il mostro di Firenze Pacciani. Anche Moana Pozzi che moriva nel settembre del 94′ e che io conoscevo era una bella cicciabaffetta. Ultimamente ho lavorato parecchio all’estero, Budapest, Praga, Spagna, Brasile, America, il pelo non si vede più, le ciccebaffette non esistono più. Esistono solo nelle attrici che fanno film erotici. Chissà perchè i registi che fanno film erotici trovano delle ciccebaffette. Leo Salemi che le cerca come la manna non le trova e quando a qualche attrice gli chiedo di far crescere il pelo mi risponde picche. Adesso ho in programma una web series  e ho già scelto gli attori, il maschietto e la femminuccia anche lei completamente rasata. Io adoro il pelo anche perché ai tempi miei se uscivano due peli dalla mutanda era tutta figa… Oggi come oggi non c’è questo gusto e poi si possono effettuare delle riprese non indifferenti con le donne ciccebaffette. Parlando delle rasate posso dire che mi sono trovato benissimo con Magella un’attrice francese, mi sono trovato bene con una che ho un po’ lanciato Vittoria Risi, poi il top del top sono le americane, l’ultima con cui ho girato è Nicole Sheridan in Sex Wages, sono stato un mese a Los Angeles. Le ricordo tutte con piacere, è un’elenco infinito anche perché comunque professionalmente parlando io mi devo innamorare dell’attrice. Artisticamente innamorare perlomeno con la protagonista così riesco a trasmettere determinate emozioni perché nel cinema, nel film, che io lo chiamo erotico integrale, ma chiamiamolo anche simpaticamente tra amici porno, prima di tutto esiste l’emozione, poi se arriva l’erezione tanto meglio. Ma il regista la prima cosa che deve dare è l’emozione anche nel film porno.

7) In un momento storico in cui i ruoli sessuali sono sempre meno marcati, crede che i baffi possano aiutare a rimettere ordine?
Ci spererei più che altro. Non tanto come attore ma come regista baffuto. Lo slogan di questo periodo sarà da adesso in avanti il porno è cambiato. Leo Salemi vuole cambiare la strategia, le modalità, le inquadrature gli effetti speciali per il cinema oltre censura. Ho fatto un accordo di recente per questa web series con un attore e con un regista di cui non faccio il nome che è reduce dal festival di Cannes dove ha presentato un suo cortometraggio. Ci sarà una mia collaborazione, abbiamo fatto una fusione che è una novità. Non so quanti accetteranno poi di farsi crescere i baffi o riuscire a controllare tutte le mail o tutti i curriculum per vedere chi ha i baffi e chi non li ha. Però comunque questa è una scelta personalissima del fatto di averli fatti crescere e di averli ancora ma non l’impongo certamente ai miei attori. Se ce li hanno godono due volte perché come ti ho spiegato prima dopo un bel rapporto orale ti rimane ancora il profumo del sesso e dell’amore. Non mancherò di selezionare in ogni caso attori baffuti. Ho usato anche baffi posticci favolosi con Batistì (Luigi Ornaghi) che li ha usati sia ne “L’albero degli zoccoli” di Olmi che nel mio “Albero delle zoccole”. Perciò mi ripropongo di utilizzarli nei prossimi film come la moda danese degli anni ’70/’80.

8) Quale sono le sue preferenze in termini di rasatura (mano libera, usa e getta, rasoio elettrico, etc.)?
Io vado di forbicine per spuntarli. Ora uso il 5 lame. Prima quando ero un ragazzo usavo proprio il classico rasoio con la lametta da inserire dentro. Ho sempre fatto la barba a mano proprio con la lametta classica. Ho provato un paio di volte con dei rasoi elettrici che mi hanno regalato, ma arrossiscono la pelle non fanno per me. Per la barba la lametta, le forbicine per i baffi e rigorosamente a mano, ancora con la crema e se trovo il sapone nella scatoletta da girare con il pennello meglio. Non mi piacciono le schiume moderne che si gonfiano ma non creano quella pellicola giusta che non ti fa irritare la pelle. Poi sono un  pigrone perchè la faccio crescere quattro cinque giorni. Da ragazzo quando avevo iniziato come rappresentante portavo i baffi ma la barba non me la facevo spesso e i miei ispettori o direttori mi dicevano “tagliati la barba, tagliati la barba”. C’è stato un periodo negli anni ’80 in cui l’ho fatta crescere per dei servizi fotografici per alcuni amici che avevano degli studi, di recente ho postato su FB una mia foto con un giaccone in pelle e il barbone.

9) Si reca con regolarità dal barbiere, se sì quale/i?
Dal barbiere ci vado quando devo tagliare i capelli ma il mio “barbiere” preferito è prettamente femminile. Mi è capitato anche di andare dal barbiere tradizionale a farmi fare la barba, per pigrizia e perché ho avuto un bar che avevo comprato per la mia famiglia e siccome c’era il barbiere del paese che veniva regolarmente a bere il caffè allora ogni tanto mi sono fatto vedere nel suo negozio per tagliarmi la barba.

10) Nel suo prossimo film intende scritturare un attore baffuto per rilanciare la tradizione baffuta italiana nel cinema hard?
Io spesso e volentieri faccio dei camei nei miei film, di conseguenza il personaggio baffuto lo posso fare io. Ho fatto la parte del barman che shakerava dietro ai primi piani degli attori, ho fatto il demonio tentatore, ho fatto lo spiritello, sostanzialmente comparsate nei miei film, mi diverte anche. Penso in questa web series di interpretare un ruolo come feci ne “Il Dolce corpo della vendetta” dove ero un direttore di un giornale scandalistico che dava ordine alla giornalista di scrivere non tanto di rosa ma di rosso con delle storie piccanti. Mi arrivano tutti i giorni curriculum e adesso farò stampare a mio figlio le fotografie e chiedo sempre fotografie del primo piano e intere. Non voglio vedere cazzi e mazzi io i miei attori non li ho mai scelti per le misure e per le proporzioni del pisello. Prima li scelgo per la persona e per la testa poi dopo se mi piacciono gli faccio fare un provino che è un debutto io difficilmente faccio provini. L’ho fatto fare ad un ragazzo con una vagina e un culetto finto, pensava di trovarsi una porno star… Gli ho detto: “se vai in erezione con questo ti prendo come attore”, alla fine si è trombato il culetto. L’ho poi preso per la serie “Il vizio è prenderlo il peccato è toglierlo”. Io ci gioco spesso e volentieri sui titoli dei film sin da “L’albero delle zoccole” ho fatto poi “Il Diavolo sveste Praga”, “James Bondage operazione fetish”, “Al vampiro del castello piace tanto fare quello”, “Il genio della lampo”, “Foro scatenato” etc. Ricordi Toro Scatenato con De Niro che interpretava Jack La Motta che butta i pugni nel secchiello del ghiaccio? Il mio pugile siccome viene tenuto a stecchetto e non può trombare, si butta un secchiello di ghiaccio sul pisello. Poi c’era la battuta che al suo manager diceva “Io ho bisogno perchè se vado sul ring quello lì me lo inculo invece di prenderlo a pugni”. Nei miei film cerco sempre di mettere molta ilarità mi piace giocare. Per me il sesso è una cosa giocosa, ilare, bella piacevole, stimolante eccitante. Sono contro ogni forma di violenza di conseguenza per me anche sodomizzare una donna, avere un rapporto anale, le deve piacere. Avevo un’attrice con cui doveva lavorare Franco Trantalance, era Ceca o Ungherese non ricordo ed erano già le tre di notte. Siccome davo i turni lei era al trucco ed era triste. Io non parlo lingue straniere e chiedo all’interprete che cosa aveva. Mi dicono che aveva problemi per la scena anal. Parlavo in italiano e traducevano “Guarda che se tu hai problemi per l’anal io non ne ho. Non fai la scena Anal ma voglio vederti bella sorridente”. Le è arrivato il sorriso alle orecchie, mi hanno fatto con Franco una scena mozzafiato che abbiamo girato per un paio d’ore, poi lei fa un rapporto orale a Franco dei più belli che abbia mai visto fare dalle attrici che interpretavano ruoli nei miei film. Questo accadeva durante le riprese di “Sex Dream”. Un aneddoto che esula dal baffo ma è sempre il baffo che ha fatto tutto questo. Mi chiamavano paulista il baffo che conquista e di Leo baffo ce n’è uno tutti gli altri son nessuno, riprendendo il motto del caffè paulista che era un gran baffone(vedi foto sotto).

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