Baffi a ferro di cavallo: un mustacchio da duri

Hulk Hogan ferro di cavallo

Hulk Hogan lo ha reso celebre in tutto il mondo ma questo stile è estremamente popolare tra rockers, motociclisti e camionisti e contraddistingue i cattivi del cinema

Baffi a ferro di cavallo

I baffi a ferro di cavallo (horseshoe moustache o biker moustache in inglese, bigote herradura in spagnolo, bigode ferradura in portoghese, hufeisen schnurrbart in tedesco e moustache fer à cheval in francese) sono una tipologia di mustacchi che fu in voga tra gli anni ’60, ’70 e ’80.
Dal nome stesso dello stile s’intuisce che questo genere di baffi sia rasato a forma di ferratura di zoccoli equini e perciò somigli ad una “U” rovesciata. Per ottenere questo “disegno baffuto” è sufficiente radersi accuratamente mento e guance lasciando proseguire la linea del mustacchio verso il basso, sempre ammesso che la peluria sia abbastanza folta da consentire la prosecuzione del mustacchio ai lati delle labbra altrimenti l’effetto che si otterrà somiglierà più ad un crommeal irlandese o ad un baffo mongolo o cinese alla Fu Manchu. In ogni caso più alto sarà il gradiente irsuto del portatore, maggiore sarà l’effetto scenico di questo mustacchio.

Easy Rider

Quando il ferro di cavallo è “positivo”, da Easy Rider ad Hulk Hogan
A rendere decisamente popolare questo stile fu probabilmente il film cult Easy Rider del 1969 diretto e interpretato da Dennis Hopper che proprio in questa pellicola recita la parte di Billy un motociclista con baffo a ferro di cavallo che insieme al glabro compagno Wyatt “Capitan America” (interpretato da Peter Fonda) attraversa gli USA alla ricerca del sogno americano. Chissà se lo stesso Hopper per il suo personaggio non si sia ispirato a qualche componente di uno dei club fuorilegge di bikers (Hell’s Angels, Outlaws etc.) che imperversavano in quegli stessi anni negli Stati Uniti e che spesso portavano il ferro di cavallo per rendere ancora più minacciosa la loro immagine.
hulk-hogan-wrestlemaniaTuttavia sicuramente il personaggio che rappresenta meglio di chiunque altro questo genere di mustacchi è il wrestler Hulk Hogan, icona pop degli anni ’80, forse uno dei lottatori più famosi di tutti i tempi che trasformò in leggenda il suo mustacchio biondo platino. Anche questo wrestler di origini italiane ha voluto associare al proprio baffo il vestiario tipico dei motociclisti come bandane, magliette e giacche jeans smanicate e forse anche lui per il suo personaggio potrebbe essersi ispirato ad Easy Rider.

Anche se Hulk Hogan è stato un personaggio complessivamente positivo nel mondo del wrestling (non ci occuperemo delle varie querelle e scandali di gossip che hanno tormentato questo wrestler soprattutto negli ultimi anni) il baffo a ferro di cavallo è finito per diventare uno dei tratti distintivi dei cattivi dell’immaginario cinematografico. Del resto se il baffo rivolto verso l’alto, come quello a manubrio o quello alla Dalì,  proietta idealmente il suo portatore verso il cielo in connessione con la sfera ultrasensibile e i mondi iperborei come un paio d’irsute antenne, per converso in qualche maniera il baffo a ferro di cavallo scarica virtualmente il suo portatore verso la sfera terrena e lo porta ad una dimensione ctonia, un magnete che orienta verso il basso diametralmente opposto al manubrio e in qualche maniera dunque materialista e dionisiaco.

Bob "Bull" Hurley

Bob “Bull” Hurley icona negativa del ferro di cavallo
La generazione degli “enta” ha impressa nella memoria l’immagine di Bob “Bull” Hurley il mostro finale di Over The Top, la pellicola di Menahem Golan sul mondo dell’arm wrestling (i tornei di braccio di ferro) interpretato da Rick Zumwalt. Questo personaggio, che fu davvero per un certo periodo campione statunitense di questa disciplina e che nel film contende al glabro Silvester Stallone e al suo personaggio Lincoln Hawk la corona di campione mondiale di braccio di ferro, sembra la versione negativa di Hulk Hogan e in qualche maniera potrebbe sembrare la sua nemesi (baffo scuro invece che chiaro, stazza corpulenta e meno scolpita del wrestler) alla stregua del Venom di Spiderman. Questa figura sembra espandere le sue vibrazioni ostili attraverso il baffone scuro che punta verso il basso. Un camionista – si noti anche qui il richiamo alla strada come per i motociclisti e alla sfera ctonia derivata dalla forma a ferro di cavallo, negli zoccoli del più antico mezzo di locomozione dell’uomo – supercazzuto, rozzo, scorretto e cattivissimo che quasi simbolicamente attraverso i baffi si connette ancestralmente alle forze basiche e oscure (non sembra un caso che in questo film il soprannome del cattivo sia Bull, “toro”, animale tellurico per eccellenza contrapposto al personaggio positivo che invece di cognome fa Hawk, “aquila”, animale solare e dagli attributi regali).

Tuco Ramirez

Baffi a ferro di cavallo tra cinema sport e realtà
Prima ancora era stato il cinema western a rilanciare questo genere di mustacchi come tratto caratteristico dei cattivi. Emblematico in tal caso il baffo del mitico Tuco Ramirez interpretato dal magnifico Eli Wallach ne “Il buono, il brutto e il cattivo”. In questo caso i puristi potrebbero obbiettare che si tratti di un baffo alla messicana ma i confini in questo caso sono a nostro avviso labili e facilmente trascendibili come il baffo a manubrio o alla messicana di Machete alias Denny Trejo.

Bernard Ryder John Travolta

Anche il cinema più moderno continua a reiterare questo stereotipo negativo vedi il mustacchio di John Travolta in Pelham 123 – Ostaggi in metropolitana (The Taking of Pelham 123) film del 2009 diretto da Tony Scott dove l’attore svolge il ruolo del cattivo Bernard Ryder. Lo stesso Samuel L. Jackson in Pulp Fiction, pellicola cult di Quentin Tarantino girata nel 1994, interpretando il malavitoso Jules Winnfield issa un rigoglioso baffone a ferro di cavallo rafforzando così il suo “lato oscuro”.

Jules Winnfield

Sempre Tarantino ha recentemente riproposto questo tipo di mustacchi per un altro cattivo, John Ruth “il Boia”, interpretato da un irsutissimo Kurt Russel in The Hatefull 8, che porta sulla pellicola uno strano incrocio tra un burnside, un rigoglioso baffo imperiale e per l’appunto un ferro di cavallo.

 John Ruth "il Boia" Kurt Russell

Ambiguo e fuori dagli schemi sin ora proposti il baffo a ferro di cavallo di Sean Connery in Zardoz, film di fantascienza tra il trash e il cult del 1974 diretto da John Boorman.

sean connery zed zardoz

Un cattivo “comico” del cinema sempre con il baffo a ferro di cavallo ma nella sua versione più festaiola e se vogliamo dionisiaca è interpretato da Ben Stiller in Dodgeball palle al balzo (il suo White Goodman aggiunge al ferro di cavallo anche un’intrigante mosca).

ben stiller dodgeball

Discorso simile per Morgan Spurlock regista e protagonista del film documentario Supersize me che spinge alle estreme conseguenze le varianti bacchiche di questo baffo abbuffandosi di McDonald’s per dimostrare gli effetti nocivi sulla salute del cibo servito in questo fast food.

morgan-spurlock

Positivo invece il baffo a ferro di cavallo de “lo Straniero” Sam Elliott che riproponendo l’interpretazione di pistolero western diventa voce narrante e momentaneo compagno di bevute di Jeffrey “Drugo” Lebowski interpretato dall’altrettanto baffuto Jeff Bridges ne Il Grande Lebowski pellicola cult del 1998 diretta dai fratelli Cohen.

Sam Elliot grande lebowski

Chiude il quadro cinematografico la fortunata serie Breacking Bad dove il protagonista Walter White interpretato da Bryan Cranston nel corso delle puntate ha alternato baffi classici, barba incolta e per l’appunto baffi a ferro di cavallo mutando il suo carattere con il cambio dell’acconciatura del volto e prendendo coscienza – guarda caso – del proprio lato oscuro nelle puntate dove si presenta con un mustacchio a ferro di cavallo completato da un rigoglioso pizzetto che continua le classiche linee spezzate di questo stile di baffi.
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Seguendo in qualche maniera lo stesso “metro manicheo”, vale la pena citare in questa lista anche un “cattivo” reale, quel famoso Luciano Lutring, il “solista” del mitra bandito gentiluomo che con il suo baffone a ferro di cavallo affascinò e terrorizzò l’Italia e la Francia a suon di rapine e rocambolesche fughe tra gli anni ’50 e 60′ e di cui si trattava profusamente in un precedente articolo sui baffi criminali.

Luciano Lutring
Altro lottatore, non di “fiction televisiva” ma di combattimento reale, famoso per i suoi mustacchi è stato Chuck Liddel campione dei pesi mediomassimi dell’UFC tra il 2005 ed il 2007, a sua volta in qualche maniera un “cattivo” dell’ottagono che non si è per la verità mai distinto per il suo stile pulito e nemmeno per uno spiccato rispetto degli avversari.

Chuck Liddell

Altri sportivi famosi con il baffo a ferro di cavallo sono stati il giocatore di baseball Luis Tiant e il cestista Shaquille O’Neill (che ha alternato nel corso della sua carriera nell’NBA insieme al ferro di cavallo altri tipi di baffi).

Luis Tiant

Baffi a ferro di cavallo nella musica
Il mondo della musica presenta a sua volta una lunga lista di esponenti di questo genere di baffi. Seguendo sempre il precedente metro di giudizio manicheo potrebbero essere considerati esempi “positivi” di questo stile il batterista dei Pink Floyd Nick Mason e ancor più la voce dei Beatles John Lennon che per un lungo periodo della sua carriera si presentò in pubblico con questo genere di mustacchi.

John Lennon Horseshoe

Appartengono invece al lato “negativo” del baffo a ferro di cavallo, soprattutto per i generi musicali che rappresentano considerati “neri”, il frontman dei Metallica James Hetfield, quello dei Guns ‘n Roses Axl Rose e Lemmy dei Motorhead che tuttavia univa spesso questa variante di baffi alle basette creando un interessante burnside.

lemmy motorhead

La variante musicale “gaia” di questo baffo è rappresentata da George Michael che come Ben Stiller in Dodgeball si è spesso presentato in pubblico con il ferro di cavallo accompagnato da una florida mosca. Foltissimo baffo a ferro di cavallo anche per Glenn Hughes, il motociclista “fetish” dei Village People

glenn hughes

Abbinamenti al vestiario
Qualora si voglia adottare questo genere di baffi, è consigliabile uno stile di abbigliamento casual. Ottime le t-shirt smanicate, bene anche delle tamarrissime canotte, perfetti jeans e stivali in pelle. Si suggeriscono giubbetti in pelle e giacche jeans, ottime anche le bandane e i cappelli a larghe falde in stile western. Se avete gusti “particolari” potreste accompagnare questo baffo ad abiti in latex, catene e materiale fetish ma questa è tutta un’altra storia…

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